LA DIVERSITÀ NELL'APPRENDIMENTO
- Alice Fava
- 11 mag 2016
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 5 gen 2020

Le figure che lavorano all'interno dell’ambito scolastico devono tener presenti le differenze individuali degli alunni, sia per quanto riguarda le abilità che i diversi stili di apprendimento. Lo psicologo statunitense Sternberg ritiene che le differenze nell'apprendimento non siano legate ai livelli di intelligenza e/o alle abilità, ma al modo di impiego di esse.
Infatti gli stili sono considerati dall'autore come delle preferenze nell'uso delle proprie abilità, le quali possono variare a seconda del compito, dell’età, delle circostanze e si costruiscono in base all'ambiente di appartenenza. R .De Beni, F. Pazzaglia, A Molin e C.Zamperlin (2007)- Psicologia cognitiva dell’apprendimento. Aspetti teorici e applicazioni, Lavis 165 pp.
“Per stile di apprendimento si intende la tendenza di una persona a preferire un certo modo di apprendere - studiare; riguarda la sua modalità di percepire e reagire ai compiti legati all'apprendimento, attraverso la quale mette in atto, o sceglie, i comportamenti e le strategie per apprendere”. Alessia Cadamuro (2004) - Stili cognitivi e stili di apprendimento. Da quello che pensi a come lo pensi, Roma, 71 pp.
Ci sono studenti che acquisiscono informazioni con più facilità attraverso oggetti concreti (fatti, dati sperimentali, osservazioni), altri che si trovano meglio con concetti astratti o modelli matematici. Oppure, alcuni preferiscono media visivi (figure, immagini, schemi, diagrammi) mentre altri ancora si trovano a loro agio con informazioni verbali (parole dette, scritte o spiegazioni orali). Gli stili possono essere tanti e hanno la caratteristica di sembrare dicotomi in quanto presentano modalità discordanti tra loro, ma le persone non sono caratterizzare da un singolo stile, piuttosto da un profilo generale di stili, poiché è possibile che essi varino a seconda dei compiti da svolgere e dalle situazioni. Tuttavia è raro che un individuo utilizzi gli estremi di un continuum di un determinato stile: per esempio possiamo mostrare diversi gradi di riflessività o impulsività, piuttosto che una caratteristica o l’altra in modo assoluto.
Un elenco complessivo degli stili esaminati dai vari studiosi può essere il seguente:
Lo stile globale/analitico (preferenza della percezione dell’insieme o del dettaglio)
Lo stile dipendente/indipendente dal campo (il soggetto stile dipendente è più legato alla situazione,agli stimoli ed ai dati a lui forniti, mentre colui che è campo indipendente si lascia influenzare in modo minore dal contesto e ha un atteggiamento più autonomo)
Lo stile verbale/visuale (coloro che preferiscono il codice linguistico e altri che preferiscono quello visuospaziale)
Lo stile convergente/divergente (il primo individuo si basa sulle informazioni che dispone e procede seguendo una linea logica per arrivare ad un’unica risposta possibile; l’latro parte dall'informazione data per procedere in modo autonomo e creativo generando una maggior quantità di possibili risposte)
Lo stile sistematico/intuitivo (si riferisce al ragionamento, cioè al modo in cui il soggetto giunge alla regola. Il sistematico avanza gradualmente prendendo in esame le variabili singole; l’intuitivo prosegue per ipotesi che possano confutare o confermare la regola)
Lo stile impulsivo/riflessivo (si basa sui tempi decisionali e riguarda i processi di valutazione e decisione della risoluzione di un compito)
Tutto ciò conferma la tesi secondo cui le problematiche che gli alunni incontrano a scuola possano essere date dall'interazione/discordanza tra il modo di insegnare del docente e lo stile di apprendimento dell’allievo. Risulta perciò importante diversificare ed ampliare il proprio registro di insegnamento per fornire variegate situazioni stimolo allo studente. In questo modo l’ambiente dell’istruzione formale potrà sia riuscire a valorizzare l’approccio di ogni persona ma anche offrirle l’incontro con vari stili, in modo da facilitare ed incoraggiare l’acquisizione di una maggiore consapevolezza ed auto-conoscenza (metacognizione) dei propri processi mentali allo scopo di controllarli ed impiegarli a seconda delle situazioni che dovrà affrontare.
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