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Immagine del redattoreAlice Fava

LA VITA NON E' UN FILM

Aggiornamento: 5 gen 2020


Il conoscere varie persone e le loro esperienze mi porta spesso a ripensare su cosa si fonda una BUONA EDUCAZIONE. Per “buona educazione” intendo non tanto il risultato di questo percorso, ma il suo processo.

Elencherò alcuni passaggi facendo riferimento all’infanzia poiché è il periodo dello sviluppo durante il quale si apprende maggiormente, ma ritengo che questi accorgimenti vadano utilizzati anche nelle fasi successive, adolescenza, maturità e vecchiaia; poichè la nostra esistenza è legata da un filo, da una spirale.

“Non facciamo l’errore di far crescere i nostri figli all’interno di una bolla.”

Esatto! Una delle scelte meno opportune che potremmo fare per i nostri figli è quella di tenerli reclusi all’interno di realtà fittizie, costruite ad hoc per “il loro bene”, ma che solitamente portano a finali totalmente diversi da quelli checisi aspetterebbe. Infatti mi arrivano sempre più spesso testimonianze di infazie vissute all’insegna della chiusura, del timore di ciò che è “altro”/ “diverso” e della mancanza di comunicazione che risultano avere in comune particolari effetti come per esempio:

  • l’allontanamento;

  • la paura del giudizio degli altri;

  • il timore di esprimersi liberamente;

  • l’esagerazione nell’affrontare varie situazioni;

  • problemi di relazione e di comunicazione generali;

Come si può vedere, sebbene certi comportamenti vengano messi in atto da parte di genitori, parenti (o di chi ne fa le veci) con le più buone intenzioni possibili, le conclusioni non sono così positive come si pensava e poichè la vita, per quanto studiata e programmata, non andrà mai o quasi mai come ci si aspetta è bene dare a questi futuri adulti gli strumenti adatti per poter affrontare al meglio il futuro. Quindi, per far sì che un individuo diventi autonomo, indipendente e sicuro di sé, deve essere lasciato libero di giocare, sbagliare, conoscere, provare e ri-provare senza il timore di commettere errori, perché è proprio da essi che molte volte nascono buone e nuove cose. La famiglia nella vita di un/a bambino/a è basilare e deve in ogni modo “essere presente” senza opprimerlo/a nei pensieri e nelle azioni. Alcuni dei punti per me fondamentali che segnano l’esistenza di una famiglia positiva sono:

  • sostegno

  • comunicazione

  • ascolto

  • sincerità

  • assenza di giudizio e pregiudizio

Sostegno inteso come aiuto nei momenti di difficoltà. Perché nella vita ci saranno sicuramente degli alti e dei bassi e se un bambino sa di aver vicino una “base sicura” inevitabilmente affronta al meglio questi passaggi.

Comunicazione come basamento fondamentale delle relazioni in generale e ancor di più all’interno della rete familiare. Sei i figli si sentono liberi di esprimersi potete conoscerli meglio e capire chi avete davanti invece se, al contrario, non vedono apertura al dialogo si chiudono in sé stessi e tendono a nascondere penseri, sentimenti e fatti per timore di una reazione contrastante o, addirittura, assente.

L’ascolto vero quello attivo, fa crescere il concetto di comunicazione stesso e aiuta a costruire una scambio basato sulla fiducia.

Se madre e padre parlano in modo sincero tra loro e con i figli questo non può far altro che portare alla costruzione di una realtà veritiera e trasparente.

Per chiudere il cerchio, l’assenza di giudicio e pregiudizio deve essere attuato in prima luogo all’interno del nuocleo familiare per poi poter essere anche utilizzato nella rete sociale allargata fino ad arrivare a creare conoscenze solide “testate con mano” e non sul “sentito dire”.

Tutto ciò per dire che: se c’è LIBERTA’ c’è VERITA e se c’è verità c’è AUTENTICITA’!!

“Per la natura stessa delle cose, un esploratore non può mai sapere che cosa stia esplorando finché l’esplorazione non sia stata compiuta.” - Gregory Bateson -

In aggiunta, non è bene che noi adulti ci sostituiamo ai piccoli nelle loro scelte sia che si tratti di uno sport che di un gioco o di un amico, perché se mostriamo a loro fiducia impareranno, passo dopo passo cosa è bene, cosa no e come bisogna comportarsi nei vari contesti. Dobbiamo affiancarli e suggerirli, ma non prendere decisioni al loro posto. Ascoltiamoli, rendiamoli partecipi e facciamoli fare un sacco di esperienze diverse così che possano apprendere cos’è il mondo, come funziona e come viverci. In tutto ciò logicamente andranno anche detti dei “NO” perchè certi limiti e regole vanno messe e, in determinate occasioni, si dove essere forti e avere il polso fermo per far capire che non la possono/potranno sempre aver vinta. Sarà inoltre bene premiare comportamenti positivi e ignorare quelli negativi che vorremmo scomparissero.

Sperando che questa mia condivisione vi porti a belle e costruttive riflessioni, vi saluto e vi auguro BUONA VITA.

ALI Aperte (Alice Fava)


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